• 27 Luglio 2024

Epistème News

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Antibiotico resistenza

L’uso eccessivo degli antibiotici da parte dell’industria alimentare ha fatto sì che alcuni batteri abbiano sviluppato una crescente resistenza agli antibiotici.

Superano il mezzo milione i casi di infezioni antibioticoresistenti registrati nel mondo. Si tratta però di una stima per difetto in quanto le informazioni disponibile riguardano soltanto 22 Paesi, inoltre nel computo non sono presenti i casi di resistenza a infezione da tubercolosi (Tbc).
A suonare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in un rapporto che riporta le rilevazioni operate dal Global Antimicrobial Resistance Surveillance System (GLASS). Lanciato nell’ottobre 2015, il sistema è stato sviluppato per supportare il piano d’azione globale sulla resistenza antimicrobica. L’obiettivo è sostenere la sorveglianza e la ricerca a livello mondiale al fine di rafforzare la base di prove sulla resistenza antimicrobica (AMR) e aiutare a informare il processo decisionale e guidare le azioni regionali, nazionali, e globali.
Quello dell’antibioticoresistenza è un problema che coinvolge in modo grave l’Italia. Il nostro paese si colloca infatti ai primi posti in Europa per consumo di antibiotici negli animali e al secondo posto per consumo umano.
I rischi derivati da un non corretto utilizzo degli antibiotici non sono solo legati all’impiego dei farmaci nella cura di patologie umane, ma sono anche connessi al loro eccessivo impiego in animali destinati alla produzione alimentare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta esercitando una crescente pressione nei confronti degli agricoltori e dell’industria alimentare affinché blocchino l’uso indiscriminato di antibiotici su animali sani, al semplice scopo preventivo, per evitare la diffusione di malattie infettive.
L’uso degli antibiotici negli animali promuove lo sviluppo di batteri resistenti ai farmaci, che può successivamente, attraverso il consumo della carne e dei latticini, trasmettersi agli esseri umani. Alla base delle raccomandazioni dell’OMS si pone una meta-analisi, pubblicata sul Lancet Planetary Health, che ha evidenziato come gli interventi che limitano l’uso di antibiotici negli animali sani abbiano portato a una riduzione del rischio nello sviluppo dei batteri resistenti agli antibiotici negli animali.

Mappa iscrizione GLASS (2017) – World Health Organization (© WHO 2017 All rights reserved)

L’uso di antibiotici come promotori della crescita è vietato nei paesi dell’Unione Europea dal 2006, senza che si siano registrate perdite a livello di produttività, e la Food and Drug Administration, negli Stati Uniti, ha recentemente promosso la riduzione dell’uso di antibiotici a questo scopo.
Ma un basso dosaggio di antibiotici continua a essere abitualmente somministrato ad animali sani per prevenire le malattie in condizioni di vita insalubri.
Secondo l’OMS, in alcuni Paesi fino all’80 per cento della vendita di antibiotici riguarda gli animali destinati alla produzione di cibo.

(Fonte: The Lancet; OMS, Glass report 2016-2017)

GLASS è l’acronimo di “Global Antimicrobial Resistance Surveillance System”, un sistema di sorveglianza globale dell’antimicrobico-resistenza. Il sistema è stato creato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per monitorare la resistenza agli antimicrobici a livello globale e per fornire informazioni utili per la prevenzione e il controllo delle infezioni.