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La valutazione dei marcatori epigenetici attraverso l’analisi del capello mediante apparecchiatura S-Drive può essere particolarmente vantaggiosa nell’anamnesi e nella definizione dello stato patologico dei floxati, che hanno subito effetti avversi da fluorochinoloni. sovente gli effetti collaterali generati da questi antibiotici (sintomi muscolo-scheletrici, neuropatie periferiche, disturbi cognitivi, alterazioni del metabolismo e compromissione generale dei processi biochimici cellulari) non sono immediatamente identificabili tramite le analisi diagnostiche convenzionali, rendendo complesso inquadrare correttamente lo stato fisiopatologico del paziente.
Alcuni studi suggeriscono una possibile maggiore sensibilità mitocondriale in soggetti che hanno subito effetti avversi da fluorochinoloni (farmaci battericidi prescritti in tutto il mondo. Anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare questa ipotesi, l’evidenza clinica ha rilevato una stretta connessione tra elevata sensibilità mitocondriale e lo sviluppo di danni organici complessi in questi pazienti.
Allo stato attuale, in Italia, non esistono esami ematologici di routine in grado di valutare direttamente la funzionalità mitocondriale, sebbene siano disponibili test specifici in contesti clinici specializzati.1 L’unico esame disponibile per valutare l’apporto di nutrienti ai mitocondri è il dosaggio del coenzima Q10 (eseguito, per ora, solo dai laboratori Synlab), il cui valore di riferimento si colloca tra i 750 e i 1000 nanogrammi per millilitro.2
Il test S-Drive è uno strumento di analisi epigenetica che utilizza il bulbo del capello per mappare oltre 800 marcatori epigenetici, fornendo un report su vari aspetti del benessere individuale, tra cui carenze nutrizionali, esposizione a tossine ambientali e stress ossidativo.
L’analisi epigenetica con S-Drive può quindi risultare utile in quanto può fornire informazioni su fattori epigenetici e ambientali che influenzano il benessere cellulare. (vedi: Test epigenetico S Drive ed efficienza mitocondriale)
1. Identificazione degli squilibri metabolici
Il test S-Drive fornisce un quadro dello stato metabolico e degli squilibri biochimici causati dal farmaco. Questa valutazione può rilevare alterazioni anche prima che emergano chiaramente dagli esami tradizionali.
2. Approccio personalizzato e mirato
Grazie ai dati forniti, è possibile individuare specifici squilibri nutrizionali e metabolici (per esempio carenze di vitamine, minerali e aminoacidi) che si manifestano frequentemente nei floxati. Questo permette un intervento nutraceutico e terapeutico personalizzato, utile per migliorare rapidamente lo stato generale e mitigare i sintomi cronici.
3. Monitoraggio e follow-up
Consente ripetuti monitoraggi non invasivi dello stato metabolico e funzionale dell’individuo. È quindi possibile verificare l’efficacia degli interventi terapeutici adottati e apportare aggiustamenti mirati in base alla risposta epigenetica del paziente.
4. Rilevazione di stress ossidativo e tossicità mitocondriale
Può evidenziare condizioni di stress ossidativo elevato e disfunzione mitocondriale, due aspetti tipici dei danni causati dai fluorochinoloni, consentendo strategie terapeutiche mirate al recupero della funzionalità cellulare.
L’impiego della tecnologia S-Drive nell’anamnesi dei pazienti con danni derivati dall’assunzione di fluorochinoloni rappresenta un approccio innovativo, rapido e non invasivo, che permette di individuare precocemente e in modo approfondito gli squilibri epigenetici, metabolici e nutrizionali correlati al danno da fluorochinoloni, facilitando un intervento terapeutico efficace e personalizzato.
S-Drive è attualmente considerato l’unico esame clinico disponibile per la valutazione della funzionalità mitocondriale. I pazienti che presentano sintomi compatibili con una possibile disfunzione dell’equilibrio bioenergetico possono richiedere una valutazione presso un centro S-Drive.
Note:
- Altri metodi specifici per valutare la funzione mitocondriale accettati dalla comunità scientifica sono la misurazione del consumo di ossigeno nelle cellule o l’analisi di marcatori biochimici specifici. ↩︎
- Per “nutrizione mitocondriale” si intende l’apporto di tutte quelle sostanze – come vitamine, minerali, antiossidanti e coenzimi – che servono ai mitocondri per produrre energia in modo efficace. Quando questi nutrienti sono carenti o mal distribuiti, i mitocondri possono funzionare male, con possibili effetti sulla salute generale, soprattutto in termini di stanchezza cronica, infiammazione o difficoltà di recupero. ↩︎
